mercoledì 12 novembre 2014

Pioggia Sporca

Hai imparato a conoscerla la pioggia, hai imparato a riconoscere perfettamente l'attimo nel quale avere paura.
Paura è quando la pioggia cade rapidamente e fa quel rumore particolare sulla tua persiana insieme al vento, quel diluvio che dura pochi minuti e puo' portare al disastro.
Paura è correre a mettere il cellulare in carica, che puo' diventare l'unico mezzo di comunicazione con il mondo esterno, con la paura che da un momento all'altro vada via la corrente elettrica.
Paura è tenere sempre quel piatto sulla credenza pieno di candeline dell'Ikea pronte ad essere accese, unica luce in mezzo al buio.
Paura è dormire con mezza persiana aperta, e alzarsi ogni mezz'ora per "monitorare" il livello del Bisagno che scorre con rabbia, violento ed impetuoso.
Paura è essersi creati come punto di riferimento, quella crepa nel muro davanti a casa, che se il fiume raggiungerà quel livello, ormai sai che per prima cosa andrà via la luce, poi guarderai verso il muro che fa da argine al Bisagno e lo vedrai esondare e coprire tutto e tutti come una grossa macchia nera e scura.
Paura è il Bisagno che mangia tutto, e poi quando inizia a defluire, paura sono gli allarmi assordanti delle macchine, delle case, dei negozi, quel rumore che sembra durare per sempre e ti si infila sottopelle insieme alla paura.
Paura è vedere S. che ti chiama e guardi in giù e lo vedi che ti punta la torcia verso l'alto, lui lì in basso con l'acqua fino alla vita e ti dice che non puo' venire su, perché ha paura di aprire il portone di casa facendo entrare l'acqua, tipico di chi è nato con l'altruismo addosso e rischierebbe anche la vita per non creare danno agli altri.
Paura è dimenticare qualsiasi numero d'emergenza e chiamare il 113 che è l'unico che ti verrà sempre in mente e troverai sempre occupato.
Paura è cercare altri punti di riferimento, come la Jeep sulla destra posteggiata nella via, con l'acqua che arriva fino al finestrino e tirare un respiro di sollievo in mezzo alla disperazione quando vedi che l'acqua sta iniziando a defluire e arrivare a livello della ruota.
Paura è il rumore delle ruspe che vanno avanti e indietro con il loro rumore e bagliore per tutta la notte.
Paura è l'odore del fango il giorno dopo che ti si attaccherà addosso come una seconda pelle.
Paura è lo sguardo sul volto di tante persone così simile al tuo, le lacrime orgogliosamente trattenute di chi ha perso tutto, quegli occhi simili a buchi neri che ti perforano l'anima.
Paura è sentire di altre alluvioni, altri disastri, altre disperazioni.
Paura è il muro della camera da letto che continua a piangere, umido, maleodorante, crepato, sgrarrupato, alluvionato che ti continua a ricordare, se mai ce ne fosse bisogno, che comunque tu sei stata fortunata.
Paura è paura di avere paura, tutte le volte che inizia a piovere, quando la pioggia si fa più insistente, quando sai che chi ami correrà fuori casa per mettere in salvo i mezzi di lavoro, che senza quelli "non si mangia", e tornerà la disperazione di saperlo fuori casa ed è quello l'attimo più dolente ed infinito della paura, quel senso angosciante di impotenza e disperazione di non potere fare altro che aspettare.

sabato 26 luglio 2014

ovunque ti giri lei c'é

Non so, è stata una giornata /serata strana.
Da "ovunque ti giri" lei c'è.
La Costa Concordia, così tanto simile ad una nave fantasma, vista in lontananza dal Righi, mentre facevamo il solito giro in moto. Con le persone accalcate sulla ringhiera e i binocoli attaccati agli occhi e "lo zoom che è troppo corto, mannaggia allo zoom", e le foto dal telefonino "ah no, quello è il traghetto della Moby o della Tirrenia", con il bambino sulle spalle così vede meglio e qualcuno che si faceva il segno della croce.
E verso Sori, le persone tutte appoggiate al muretto di boungavillee lilla, mangiando un gelato e gli occhi verso il mare.
Poi ancora su a Spianata Castelletto, quando della Concordia potevi solo scorgere le luci. 

E sulla panchina un pizza party improvvisato, e i binocoli quelli che con un euro per qualche minuto vedi tutto. Anche la Nave Spettrale che "ovunque ti giri lei c'è", a dimostrazione di quanto dolore possa portare la stupidità umana.
E penso ai selfie di domani, con la Concordia alle spalle, quando si "vedrà di più", così tanto simili ai selfie vicino al Bisagno, durante l'alluvione di Genova.
E i negozi aperti fino alle 21 e i balconi vista "Concordia" affittati a 1100 euro al giorno.
Ed è tutto così surreale.
E anche molto triste.